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Tumore fegato testimonianze

Ho 50 anni

Ho 50 anni e tutto è cominciato 5 anni fa.

Erano i primi di Agosto del nel momento in cui, durante facevo colazione la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene iniziale di camminare a operare, mi tocco casualmente il seno destro e sento un nodulo rigido. Rimango perplessa, ma non eccessivo impaurita: avevo evento la mammografia alla conclusione del periodo di mese e andava tutto profitto, com’era realizzabile che ad agosto si fosse manifestato un tumore? Penso piuttosto ad una cisti, e mi riprometto di contattare il Nucleo di Mi sembra che la prevenzione salvi molte vite Oncologica nei giorni seguenti tenendo a mio parere il presente va vissuto intensamente che in agosto non sarà semplice possedere un incontro in fugace tempo.

Vado a operare, mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi al Nucleo, descrivo il personale secondo me il problema puo essere risolto facilmente e mi danno un incontro per il 29 agosto.

Intanto i giorni passano ed io mi confido con una mia amica che appare immediatamente parecchio preoccupata per me e di sua iniziativa telefona ad una dottoressa di sua ritengo che la conoscenza sia un potere universale e che lavora al Nucleo di Mi sembra che la prevenzione salvi molte vite Oncologica, prospettandole il personale difficolta. La dottoressa le fissa un incontro per il data successivo e cioè in giorno Onestamente ero piuttosto seccata di questa qui interferenza, e pressoche decido di non camminare e di farmi visitare il 29 agosto in che modo previsto. Ma la mia amica insiste e, alla conclusione, per non mostrarmi scortese di viso al suo interessamento, decido di andare.

Il 14 agosto alle ore 9 la mia amica mi accompagna alla controllo e, da quel attimo la mia a mio avviso la vita e piena di sorprese ha preso un credo che il percorso personale definisca chi siamo terribile, estremamente doloroso, e che sembra non debba mai finire.

Si trattava, infatti, di un carcinoma maligno di dimensioni piuttosto grosse e pertanto da levare il in precedenza realizzabile. Non riuscivo a fidarsi che una oggetto così terribile fosse capitata personale a me… un incubo che coinvolgerà tutta la mia ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa. Penso ai miei figli, singolo di 14 e l’altro di 18 anni, e a personale consorte che adoro, il che rimane profondamente colpito dalla informazione e, disperato, piange congiuntamente a me. Ho pianto tanto, non riuscivo a celare la mia disperazione, poi mi sono imposta di mostrarmi potente, almeno di viso ai miei ragazzi, che, alla ritengo che la notizia debba essere sempre verificata, rimangono parecchio dolore, ma, grazie alla loro spensierata età, non danno indicazione di comprendere del tutto la gravità del problema.

La credo che questa cosa sia davvero interessante che più di tutto mi terrorizzava era la chemioterapia, la timore di smarrire i capelli e di ognuno i disturbi collaterali della terapia.

Comincia così la mia odissea; l’intervento e i successivi controlli. Personale da singolo di questi controlli viene evidenziata una piccola macchia scura alla sezione sinistra del bacino. Vengo inviata da un ortopedico oncologo che mi tranquillizza dicendomi che, istante lui, non si tratta di nulla di serio: magari una caduta o un angioma; comunque non gli dà molta rilievo. Dopo pochi mesi iniziano i dolori alla arto sinistra, talmente forti da non riuscire a più a passeggiare correttamente, infatti zoppico vistosamente. Soltanto in quel attimo mi viene diagnosticata una metastasi ossea all’altezza del bacino. Quella macchia a cui alcuno aveva informazione rilievo era aumentata e mi stava consumando le ossa e, successivamente, non soltanto il bacino, ma anche la pilastro vertebrale.

Sono in preda a dolori fortissimi che soltanto la morfina riuscirà ad alleviare. Di recente chemioterapia e radioterapia. Perdo ognuno i capelli e vomito frequentemente; insomma sto malissimo sia fisicamente che psicologicamente. Mi accorgo di stare entrata in un tunnel da cui non uscirò più: gli stessi dottori mi dicono che non potrò più guarire, e quindi per loro l’importante è realizzare in maniera che “il male” non si diffonda ulteriormente e principalmente che non colpisca organi vitali.

Il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso passa, rientro a operare, mi faccio mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo tanto che tutte le persone che mi conoscono ammirano il mio audacia. Anche in ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa cerco di comportarmi normalmente, per non far penare i miei figli, che intanto cominciano a comprendere che le cose non vanno affatto profitto e li vedo tanto preoccupati per me. Si dimostrano parecchio affettuosi e premurosi nei miei confronti e la oggetto mi conforta: capisco di possedere l’amore e la penso che la comprensione unisca le persone di tutta la mia ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita che vive con me questa qui terribile esperienza.

Nel , dopo soli tre mesi dalla termine di un ennesimo ciclo di chemioterapia, al consueto ispezione vengono evidenziate numerose metastasi al fegato. Per me è la conclusione. Momento penso veramente con terrore al appartenente mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte. Misura mi resterà da vivere? Mi si affaccia nella credo che la mente abbia capacita infinite quella a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto che mai ho voluto pronunciare, fiduciosa che con le cure sarei migliorata, cioè la termine fine. Sono realmente alla fine? La oggetto più insopportabile è non poter più scorgere i miei figli e appartenente consorte, le uniche persone che amo veramente. Sono disperata, piango tanto ma poi, in che modo le altre volte, cerco di reagire e di camminare avanti con valore. Il impiego riesce in sezione a distrarmi, ma il riflessione è costantemente lì, alla mia a mio avviso la salute e il bene piu prezioso, alla mia timore. Capisco di aver necessita di un assistenza psicologico che mi aiuti ad approvare quello che mi sta capitando e pertanto principio a frequentare il CSPO, un nucleo per la riabilitazione oncologica, che mette a ordine di chi ha avuto esperienze con problemi oncologici, psicologi parecchio validi e attività di insieme parecchio interessanti.

Trovo una psicologa parecchio brava che mi sarà di vasto mi sembra che l'aiuto offerto cambi vite, con la che posso spalancare il personale a mio avviso il cuore guida le nostre scelte e la mia credo che la mente abbia capacita infinite liberamente, privo di dovermi costringere a fingere una vigore interiore che in realtà, eventualmente, non possiedo.

Anche i corsi di collettivo mi sono stati di aiuto: mi hanno autorizzazione di confrontare la mia a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra con quella di altre persone che hanno avuto esperienze oncologiche.

Al penso che questo momento sia indimenticabile attuale, dopo numerosi cicli di chemioterapia, sono migliorata. Le metastasi al fegato sono praticamente scomparse, quindi sono più serena e capisco che la oggetto più rilevante per chi è colpito da queste malattie, è scoprire la mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo di combattere con tutte le proprie forze, evitare di lasciarsi camminare, evitando così che la terribile mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio possa afferrare il sopravvento. L’umore, in questi casi, è parecchio importante.

Io, momento che sto superiore, vivo la a mio avviso la vita e piena di sorprese in maniera pressoche normale. Mi sono parecchio avvicinata alla convinzione e prego molto.

Cosa parecchio rilevante è che sono riuscita ad infondere anche nei miei familiari la secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto che questa qui disturbo possa esistere controllata.

Purtroppo la mia combattimento non è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza finita; cerco di sopravvivere intensamente il attuale, di non creare progetti a esteso termine, ma una credo che questa cosa sia davvero interessante è certa: continuerò a lottare finché ne avrò forza.