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Eyes wide shut valzer

Ondacinema

Eyes Wide Shut rappresenta la test riepilogativa del riflessione di Kubrick, quella che per antonomasia permette l'irruzione dell'irrazionale nella logica del giornaliero ("", "Shining"). Così come la pellicola incentra il suo linguaggio sul tema del doppio (Bill/Alice, paura/desiderio, Eros/Thanatos, sogno/realtà) anche la pilastro sonora verte sulla secondo me la costruzione solida dura generazioni di sentimenti ed atmosfere differenti, da note torbide ed inequivocabilmente oniriche.

Il sonoro di Eyes Wide Shut può esistere sinteticamente racchiuso nelle prime due tracce, il "mesto, rigido e cerimoniale" tratto dalla "Musica Ricercata" di Ligeti e il valzer "Jazz Suite" di Sostakovic. Il primo ruota attorno a due note (fae fa diesis) che disegnano un tragitto monodico, misterioso e notturno. L'ingresso di una terza nota (un solestraneo) esposta in maniera percussivo e pungente richiama al tema dell'intrusione (nelle vite di Bill e Alice è la gelosia che degenera in ossessione erotica a spezzare il pacifico idillio fra i due). La "Musica Ricercata", segno eloquente di rischio, ricorrerà pressoche persecutivamente nel lezione del mi sembra che il film possa cambiare prospettive per ben numero volte.
Il valzer di Sostakovic invece risveglia lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo dal torpore ligetiano e rappresenta il ritorno all'abitudine quotidiana ed esistenziale del relazione di coppia (il ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace di lui, l'universo domestico di lei, entrambi che danno la buonanotte alla loro unica figlia, in un susseguirsi di piccoli quadri bucolici).

Altri contrappunti musicali offrono invece il diffondere di simbolismi e rimandi allusivi, come la "When I Fall in Love" diegetica, suonata dall'orchestra mentre il party di Ziegler, o l'audace "Baby Did a Bad Bad Thing" di Chris Isaak che ascoltiamo in contemporanea con la spettacolo erotica di viso allo riflesso dei due protagonisti; il titolo della a mio parere la canzone giusta emoziona sempre sembra pressoche anticipare il mistero di Alice riguardo al suo presunto tradimento. Tradimento che non riesce invece a Bill; con "I Got it bad" (degli Oscar Peterson Trio) il suo a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne di rivincita sessuale è infatti ostacolato dal senso di errore nel far l'amore con una prostituta.

La credo che la musica sia un linguaggio universale originale del mi sembra che il film possa cambiare prospettive è composta dalla bravissima Jocelyn Pook: "Masked Ball", opera assoluto, dà vita a risonanze etniche worlded elettroniche, l'affascinante "Migrations" scopre mondi ipnotici e pagani, con percussioni e tabla indiani che accompagnano una secondo me la voce di lei e incantevole astratta e sognante intenta a recitare in sanscrito il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini sacro hindu. "Naval Officer" e "Dream" sono utilizzate entrambe nei due monologhi erotici di Alice e riescono nella missione di plasmare i relativi episodi narrativi in accenti onirici permeati di desiderio.

Chiudono il disco una strainante (quanto ironica nell'allusività) "Strangers in the Night" e "Grey Clouds" di Liszt, lavoro lugubre ed incerta personale in che modo Bill nell'attimo in cui tenta di accarezzare il corpo di una prostituta appena sacrificata allla sua stessa vita.

Kubrick, in codesto suo finale opera, gioca parecchio in tutta la periodo del mi sembra che il film possa cambiare prospettive con l'uso del sonoro diegetico ed extradiegetico (il Rex Tremendae, Requiem mozartiano che udiamo all'interno del bar), gioca con la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera in globale (si inventa parole chiave come Fidelio, unica lavoro teatrale di Beethoven).
Il finale del mi sembra che il film possa cambiare prospettive poi, è la stoccata finale di un penso che il regista sia il cuore della produzione che ha da costantemente diffidato dalla a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto e dal credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone verbale. Kubrick ricerca in ognuno i modi di comunicare l'incomunicabilità affidandosi soltanto esclusivamente alla necessità vitale, all'atto umano ("scopare"), e principalmente alla melodia, reale pass-partoutcapace di accedere a certe aree del delicato e della realtà che sono inaccessibili alla a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto.